“L'Italia è lunga”è sempre
stata una espressione con la quale noi del Nord intendevamo dire che al Sud le
cose andavano diversamente dal ricco Nord e perciò certi obiettivi che
pensavamo di aver raggiunto in realtà avevano ancora tanta strada da fare per
affermarsi al Sud.
Recentemente sempre più mi
sembra che valutazioni di questo genere si possano fare ma questa volta rivolte
al Nord.
Quando si dice Nord tutti
pensiamo alla Lombardia,la regione in cui il vigile punito spara al sindaco
donna di Cardano al Campo.
Ebbene il Consiglio Regionale
Lombardo, a maggioranza, ha scelto di vietare l'accesso al pediatra di base ai
minori stranieri privi di permesso di soggiorno. Tale scelta vuole colpire
molto consapevolmente i bambini stranieri,o meglio figli di immigrati,anche se
nati in Italia, proprio per il fatto di essere venuti al mondo così numerosi da
staccare di molte lunghezze i “colleghi” figli di coppie italiane regolari
almeno con il permesso di soggiorno. Se non si mette in discussione il loro
diritto alla salute fin da piccoli,questi finiranno per occupare tutti i (pochi)
posti disponibili negli asili nido e nelle scuole per l'infanzia pubbliche.
Perché è vero che si troverà
sempre qualche sindaco leghista disposto a dare le precedenza a chi possiede la
cittadinanza italiana, ma se li si elimina in partenza si evitano tante rogne.
Perché i buonisti sono sempre all'erta, pronti, come gli avvocati dell'ASGI, a
fare ricorso tirando in ballo addirittura la Convenzione ONU per i diritti del
fanciullo che all'art.24 garantisce il diritto di ogni minore di “beneficiare
dei servizi medici”. Se malgrado tutto qualche minore non solo straniero ma
disabile riesce a pretendere di frequentare le scuole superiori, va poi a
finire che in base alla legge 104 vuole avere l'assistente alla comunicazione.
Anche qui ha dovuto pensarci la Provincia decidendo che col nuovo anno
scolastico le famiglie dovranno assumere direttamente l'assistente alla
comunicazione per i figli con disabilità. La Provincia si limiterà ad erogare un contributo.
Questa è la comunicazione che
il Comune di Meda ha fatto a Renato Dessi, presidente dell'Associazione
genitori Nostra Famiglia, e padre di una ragazza con disabilità che frequenta
la scuola superiore. In pratica la famiglia dovrà assumere direttamente una
badante che assista la figlia nella frequenza della scuola pubblica.
Che dire?
Viene da chiedersi come mai
questo accanimento terapeutico contro i bambini nella ricca Lombardia. Che ci
sia un qualche collegamento con il fatto che il Presidente della Regione
Lombardia è Maroni,segretario della Lega?
Ai posteri l'ardua sentenza.
Arturo Ghinelli
Nessun commento:
Posta un commento