La terza e ultima parte dell'articolo dal dossier 2011 dedicato alla Danimarca. Vi ricordiamo che l'intero documento è reperibile qui.
Hillerød: la casa nel bosco. In Danimarca: l’interazione tra i bambini e la vita all'aperto.
a cura di Barbara Bernardi, Valeria Dellabiancia*, e Silvia Guidarini** del Gruppo di Coordinamento
Pedagogico di Rimini * Comune di
Riccione, ** Cooperativa
“Acquarello”, Forlì (FC)
La scelta di una visita di studio in Danimarca matura
tra i componenti del Gruppo di
Coordinamento Pedagogico di Rimini in seguito alle conoscenze
personali di alcuni di noi e, soprattutto, in ragione a quanto è riportato in
riviste come “Bambini in Europa” o nei documenti europei sull'esperienza dei
servizi per l’infanzia in quel Paese.
Sapere che la realtà danese è molto
attenta al benessere dei cittadini e sensibile ai problemi delle donne e dei
bambini rappresenta uno stimolo forte ad approfondire la conoscenza e a
raccogliere suggestioni e indicazioni utili da riportare nei nostri territori.
In tutti è ben presente la
consapevolezza che viviamo in una regione,
l’Emilia Romagna, particolarmente attenta ai bisogni dell’infanzia, mentre
il nido è purtroppo un servizio diversamente diffuso in Italia: questo
determina un’attenzione ancora piuttosto scarsa a livello politico nazionale e
conseguentemente una normativa davvero poco sensibile ai diritti dei bambini e
delle famiglie. In altri Paesi, quelli del Nord-Europa, come la Francia , l’Olanda e la Danimarca appunto, si
registrano invece gradi di diffusione assai più elevati.
Attualmente tutti i bambini
danesi hanno diritto a un posto perché la Danimarca , insieme alla Svezia, possiede la rete
più estesa di servizi a livello mondiale: questo è stato sicuramente un ottimo
incentivo per destinare fondi ed energie nell'organizzazione della trasferta.
Il 95% dei bambini in età 3-5 anni frequenta la scuola dell’infanzia e l’80% di
bambini in età 1-3 anni frequenta il nido, trascorrendo la maggior parte del
loro tempo in un centro diurno.
Il viaggio ha avuto luogo dal 27
al 29 ottobre 2010 e sono stati visitati
diversi servizi 0-5 anni situati a Nord-Ovest di Copenaghen tra cui la casa nel
bosco Naturgarden Egely sulla quale
maggiormente ci soffermeremo in questo articolo.
A conclusione della visita abbiamo avuto l’opportunità di
un incontro con Daniela Cecchin e altri rappresentanti del BUPL (Organizzazione
professionale sindacale di educatori e Dirigenti di nidi, scuole dell’infanzia
e del tempo libero) che ci hanno aiutati a conoscere meglio il sistema
educativo e il “modello” pedagogico danese. In Danimarca ci sono 60.000
pedagoghi, che ogni giorno svolgono attività con i bambini e hanno la responsabilità
di creare condizioni caratterizzate da gioia di vivere, impegno, interesse e
attenzione. Queste sono considerate le condizioni importanti per consentire ai
bambini di avere un luogo d’esperienza sicuro, divertente e stimolante.
Tra le tante suggestioni emerse,
vorremmo soffermarci su un particolare
aspetto dell’orientamento pedagogico danese che riguarda l’interazione tra i
bambini e la vita all'aperto, un aspetto che emerge in particolare nell'esperienza
della “casa nel bosco”.
La “casa nel bosco” è un servizio
comunale, attivato 14 anni fa, nato come progetto pilota per sopperire
all'esubero di richieste nei servizi tradizionali: a turno, ogni settimana,
circa 8 bambini frequentanti ciascuna delle scuole dell’infanzia del distretto
(per un totale di 72 bambini) con un’insegnante di riferimento per ogni gruppo,
vengono accolti a Egely dove trascorrono l’intera giornata (dalle ore 6:30 alle
ore 17:15).
Giornalmente, i gruppi vengono
accompagnati con il “pulmino verde” alla “casa del bosco” dove, oltre al
rapporto quotidiano con bambini e adulti di altre scuole, che sollecita a una
socializzazione e relazione più ampia, i bambini possono entrare in contatto
con diverse tipologie di animali sia in gabbia che all'aperto (galline, capre,
serpenti, uccelli…), per imparare a conoscerli e a prendersene cura, dando loro
da mangiare e occupandosi della loro igiene e dei loro spazi.
L’assenza di ambienti
“scolastici” e di materiali strutturati, prevista dal Progetto, permette ai
bambini di scoprire e inventarsi forme di gioco quali scavare nel terreno,
divertirsi con l’acqua, creare canali e dighe, ma anche costruire anche vere e
proprie tane sugli alberi con tavole e tronchi di legno.
Queste esperienze vengono vissute
dai bambini, e ne abbiamo avuto testimonianza diretta, con la massima
spontaneità e libertà di immergersi nell'acqua, nel fango o nell'erba senza
l’eccessiva preoccupazione di sporcarsi
o il timore di farsi male. L’ambiente naturale è il luogo di vita, di gioco, di
crescita migliore e più salutare per loro. Gli unici progetti proposti e
realizzati sono legati a ciò che i bambini scoprono nella natura e che suscita
l’interesse del gruppo. Per esempio, dalla scoperta di alcune impronte di
animali, è stato progettato un percorso che ha portato i bambini a riconoscere
le diverse tracce lascia- te dagli animali, affrontando anche tematiche legate
all'habitat e alla catena alimentare: l’innocuo serpente che vive nel
rettilario si ciba di topolini e i bambini ne sono al corrente.
Ogni situazione vissuta dal
gruppo viene seguita e curata da Peter, ex insegnante ora guardia forestale e
responsabile della casa, che assieme alla sua assistente accompagna
l’esperienza, senza però dirigere, supportando e sostenendo i bambini nel-
l’approfondimento e nella sperimentazione di ciò che li incuriosisce e
interessa maggiormente.
Nella conversazione che abbiamo
avuto con Peter abbiamo appreso che sono previste uscite dalla casa alla
scoperta del bosco circostante e questo è parte integrante della vita quotidiana
e fonte di continue esperienze motorie e percettive. Si alimenta poi una sorta di magia del bosco
attraverso il racconto di favole, che hanno come protagonisti fate, folletti e
altri personaggi fantastici caratteristici della tradizione danese.
La libertà che caratterizza la
vita all'aperto si riscontra anche nell'agire gli spazi interni della casa,
dalla cucina alla sala da pranzo, dalla sala del camino alla stanza delle
favole, dalla stanza degli esperimenti alla stanza della falegnameria ecc. luoghi
nei quali non solo i bambini sperimentano grande libertà di movimento, ma
costruiscono anche amicizie e scoprono i valori dello stare insieme e della
solidarietà nell'aiutarsi, nel fare insieme la merenda all'aperto come una
fitta conversazione davanti al camino.
Per esempio, in cucina i bambini
collaborano alla preparazione di semplici torte: con la macina del grano
producono la farina, poi impastano e si occupano di farcire la torta prima di
infornar la. Questo permette loro di conoscere tutta la filiera del prodotto
che verrà confezionato utilizzando le materie prime provenienti sia dall'orto
che dagli animali della casa, assaporando
gusti e scoprendo il valore delle cose della quotidianità.
Un altro esempio da annotare è la
presenza di strumenti e attrezzature nella falegnameria dove i bambini, non
solo possono accedere liberamente, ma in autonomia martellano, segano,
avvitano… e confessiamo che di fronte a simili situazioni emerge il nostro
eccessivo timore che si facciano male!
Nel dibattito pedagogico odierno
spesso si discute circa l’equilibrio tra sicurezza e rischio, con la tendenza a
pensare a servizi sicuri rispondendo certamente alle normative vigenti e
accogliendo le ansie e le preoccupazioni delle famiglie, ma generando spazi
talvolta poco stimolanti – perché eccessivamente protetti – e nei quali al
bambino viene richiesto di stare dentro a confini precisi anche per quanto
riguarda l’esplorazione percettiva e sensoriale. Ci siamo interrogati molto su
questa diversa idea di sicurezza soprattutto perché i bambini danesi sembra-
vano stimare molto bene il pericolo e facevano buon uso delle opportunità messe
a loro disposizione dagli adulti.
La visita ai servizi danesi ha
sollecitato diverse riflessioni soprattutto su quest’ultimo aspetto, invitandoci
a confrontarci tra noi coordinatori, con i servizi e con le famiglie, al fine
di promuovere interventi educativi a favore di un bambino capace di muoversi
con sicurezza in mezzo ai “rischi”. A Naturgarden Egely questo
avviene già!
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