Come mettersi davanti al bambino che interroga
l'adulto sul rapporto tra realtà e fantasia? In generale, quale posizione
tenere davanti al bambino che chiede all'adulto spiegazioni o più semplicemente
di accompagnarlo nella scoperta del mondo?
Queste brevi ma essenziali domande sono
affrontate nelle pagine di questo testo. Quattro scuole si mettono in rete in
un percorso di formazione per affrontare un tema nato
dalla loro esperienza quotidiana con i bambini: il rapporto tra realtà e
fantasia, rapporto che incuriosisce, e quindi spinge alla ricerca della
conoscenza i bambini di questa fascia di età.
Ne emergono quattro percorsi interessanti
e originali proprio perche "cuciti su misura" sui bambini che offrono
l'occasione per individuare quattro metodologie cardine per la scuola
dell'infanzia: il gioco, la narrazione, l'aspetto grafico-pittorico e
l'esperienza all'esterno.
Il testo non vuole offrire una sintesi
per la ripetizione delle esperienze ma al contrario, individua attraverso la
rilettura critica e di secondo livello di queste esperienze delle buone prassi
che possono sostenere il fare e il pensare educativo nella suola dell'infanzia.
Questa operazione è resa possibile dalla documentazione. Le esperienze
presentate diventano, perciò, paradigmatiche individuando alcune buone prassi
educative della scuola dell'infanzia: posizione dell'adulto, spazi, metodologie
e riflessioni dell'insegnante.
Si innesca, in questo modo, un costante
rimando tra esperienza e teoria, un circolo che evidenzia come il sapere forte
della scuola dell'infanzia, costruito quotidianamente dalle insegnati non possa
dirsi slegato dal sapere accademico e viceversa.
E' in questo modo che formare e formarsi
acquisisce un nuovo significato: essere in un rapporto di scambio e di
confronto dove più saperi si incontrano per generare riflessione e un
incremento della consapevolezza delle pratiche e del pensiero dell'insegnante.
La formazione e la documentazione
diventano, quindi, strumenti e luoghi per condividere e per trovare il filo
rosso per una rielaborazione culturale delle esperienze.
Il testo delinea una pedagogia costruita
dal basso, in cui la scuola dell'infanzia è un cantiere di lavoro. Ne consegue
anche una figura di insegnate indagatore che si pone al fianco dei bambini per
conoscere e rendere loro testimonianza di quanto scoperto e appreso. Un
insegnate che ha come strumenti di lavoro l'osservazione e la riflessione.
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