Referente Area Infanzia Legacoopsociali
Il
12 marzo 2015 il Consiglio dei Ministri ha consegnato alle Camere un disegno di
legge in relazione alla riforma della scuola, auspicando il termine della
discussione entro il mese di aprile. Qualora ciò non avvenisse si procederà con
un decreto legge per rendere operativa la riforma entro settembre 2015.
Per ciò che riguarda i servizi alla prima infanzia, la
proposta di legge 1260 è stata inserita all’interno del percorso con l’obiettivo
di favorirne l’approvazione in tempi brevi. Dopo un lungo percorso
partecipativo realizzato anche grazie all’impegno della Senatrice Francesca
Puglisi e dopo numerose audizioni, la riforma del sistema 0-6 potrebbe subire
una importante accelerazione.
A
oggi abbiamo quindi due provvedimenti.
Il
primo provvedimento riguarda il rilancio dell’autonomia scolastica che il
disegno di legge prevede, dando alle scuole la dotazione di personale stabile
per rinnovare la didattica e per prendersi cura del successo scolastico degli
studenti. Un importante nuovo ruolo sarà assegnato ai dirigenti scolastici che
si assumeranno maggiori responsabilità anche avvalendosi dell’organico
funzionale per evitare le “classi pollaio”; dirigenti scolastici che verranno
periodicamente valutati. Musica, arte, lingue straniere, educazione motoria e
civica saranno materie potenziate, prevedendo anche “il curriculum dello
studente” per cui ogni studente potrà inserire materie opzionali in relazione
alle sue ambizioni e ai suoi talenti. L’alternanza scuola-lavoro sarà di 400 e
non 200 ore, coinvolgendo anche i licei e definendo una carta dei diritti. Uno
sguardo particolare sarà dato alla cittadinanza attiva anche per garantire un livello
di equità in tutta Italia. Edilizia scolastica, valutazione degli insegnanti e
piano nazionale scuola digitale sono altre tematiche che saranno oggetto di
discussione del disegno di legge.
Il disegno di legge prevede, inoltre, quale secondo
provvedimento di assegnare una delega al Governo per legiferare in merito alla
valutazione degli insegnanti, di semplificare il Testo Unico della scuola, di
riformare l’abilitazione all’insegnamento
e il diritto allo studio, il sostegno, gli organi collegiali, infine di
promuovere la creazione di un sistema
integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni.
Questo
sistema sarà coerente con i contenuti e la filosofia della legge 1260. Ogni
bambino avrà finalmente diritto a ricevere un’educazione e un’istruzione consona
alla propria età in tutta Italia, al di là del luogo di nascita-residenza. Il
vecchio concetto del nido come servizio a domanda individuale sarà superato e
il sistema sarà incardinato all’interno del Ministero dell’Istruzione. Con
probabilità si favorirà un percorso che avrà una continuità data non solo dalla
classica visita che si svolge alla fine del percorso all’interno del nido ma ci
sarà maggiore contaminazione fra i due sistemi creando una continuità educativa
da 0 a 6 anni. Esistono già sperimentazioni che vanno nell’ottica di un unico
servizio con poli per l’infanzia e spazi comuni dove la continuità educativa e
didattica sono favorite. Sperimentazioni, queste ultime, che saranno di grande
utilità.
La sfida dei prossimi mesi è quindi rivolta agli operatori
del settore che saranno chiamati a confronti-dibattiti-indirizzi perché le
leggi hanno successo se sono conseguenti a un processo democratico e partecipativo
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