FUORI!
Fuori
è una parola che nei servizi per l’infanzia si sente poco o quasi per niente.
Fuori dalla scuola si può andare solo quando vi sono condizioni climatiche di
eccezionale favore e solo, e se, gli ambienti esterni garantiscono il massimo
grado di sicurezza rispetto a ogni possibile rischio.
In questo caso, molto
spesso, per convenzione o per comodità i punti di vista di chi opera nei
servizi e delle famiglie collimano, perché è certamente più facile, sicuro,
comodo stare dentro. Ma, non solo ai bambini piace stare fuori, loro devono
stare fuori!
Il punto di vista dei servizi
Sovente
si pensa che, per portare i bambini fuori, sia necessario dirigere immensi
sforzi organizzativi ed economici nella preparazione di gite, escursioni,
uscite didattiche. Pur essendo tristemente vero che alcune real-tà hanno
possibilità molto ridotte di offrire quotidianamente esperienze all’aperto nel
mondo naturale, è altrettanto vero che la natura è dappertutto e quindi non può
essere una scusa per non uscire. Chiaramente, tutti desidereremmo all’interno
dei nostri servizi spazi da dedicare a esperienze all’aperto ricche e
variegate, ma ci sono anche modi semplici e poco costosi di arricchire e
abitare anche l’ambiente più sterile.
Un’altra
perplessità che hanno molti insegnanti è che le esperienze all’aperto siano da
riservare o allo sfogo puro, privo di qualsivoglia obiettivo educativo se non
quello di liberare le energie; o, all’opposto, a complicate esplorazioni naturali,
dove quindi occorre avere importanti conoscenze in questo campo per affrontare
le domande dei bambini. La natura e gli spazi esterni offrono opportunità di
movimento, di esplorazione, di indagine, di ricerca, di analisi e
sperimentazione quasi senza fine per molte importanti abilità che non sono né
solo motorie né solo scientifiche.
Fuori
c’è una scuola che è una risorsa meravigliosa per molte aree disciplinari e i
benefici per i bambini dello stare all’aria aperta vanno oltre la ricreazione:
certo occorre la cura nella progettazione anche di questi spazi e di questi
momenti.
Il punto di vista delle famiglie
Sembra
assurdo, dato il clima di cui godiamo nel nostro Paese per buona parte
dell’anno e la bellezza del nostro ambiente, ma “fuori”, per le famiglie
italiane, è un vocabolo difficilmente compreso. Fuori fa freddo, ci sono
pericoli, fa caldo, ci si sporca, ci si ammala... Sembra quasi che molti adulti
abbiano dimenticato la loro infanzia, i loro giochi, le possibilità di cui
godevano, trasformando gli stessi spazi, le stesse circostanze in situazioni
irte di pericoli. Fuori però ci sono infinite possibili esperienze di crescita
per i bambini e in quanto adulti ci dovremmo chiedere quali obiettivi ci
poniamo nel-l’educazione dei nostri bambini, ovvero se vogliamo consentire loro
di ricevere, oltre alla giusta dose di cure e affetto, anche la necessaria
fiducia nelle loro capacità, che fuori indubbiamente si costruisce meglio,
perché la natura in questo è maestra indiscussa.
“Fuori!” dovrebbe diventare
un doppio imperativo per la scuola e la famiglia, perché il gioco in natura,
attraverso le sue sfide positive, offre quotidianamente reali opportunità di
crescita.
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