Educatore professionale, Dottore in Scienze dell’educazione
La tesi di laurea che ho discusso per completare i miei studi
universitari verteva attorno al tema della genitorialità. Insieme a un gruppo
di mamme e papà del nido nel quale lavoravo, abbiamo cercato, come educatori e
genitori, i nostri significati per intessere una trama che fosse frutto della
condivisione di idee e discussioni. Ognuno, a seconda del ruolo che rivestiva,
ha cercato di lasciare un segno del suo esserci.
Arrivando in Germania ho scoperto l’Elterninitiative
(iniziativa dei genitori) una realtà dal mio punto di vista molto interessante.
Qui, quando un gruppo di famiglie è alla ricerca un buon asilo per i propri
figli lo può creare partendo da zero con il supporto, anche a livello
economico, della Città e dello Stato.
A livello organizzativo potrebbe sembrare una distribuzione di
carichi di lavoro come quella all’interno di una famiglia qualsiasi. Questo è
un cammino che svela, strada facendo, la nascita di una piccola comunità
all’interno della grande città. La città di
Monaco concede al gruppo di famiglie (che ovviamente deve rispettare certi
parametri legislativi) la possibilità di fondare la sua associazione, della
quale il Comune copre praticamente tutta la
spesa economica (dalla ristrutturazione dei locali, se necessaria, allo
stipendio del corpo insegnanti).
Il gruppo di famiglie deve formulare uno statuto, dare
dimostrazione di conoscere la legislazione bavarese in merito alle linee
pedagogiche del Land, dividersi i compiti per gestire/amministrare l’associazione e
cercare locali e personale idonei. Il team educativo invece ha le sue
responsabilità a livello pedagogico e di gestione delle giornate educative.
Si crea così una rete che, se ben gestita, porta frutti e
possibilità a tutta la realtà cittadina.
A Monaco ci sono Elterninitiative di tutti i tipi: multilingue, vegetariane, internazionali… (www.elterninitiativen-muenchen.de/pages/main.htm).
Per il team educativo l’esperienza lavorativa assume veramente una
piega differente e interessante rispetto al panorama italiano. I diretti datori
di lavoro sono i genitori; con loro si intessono relazioni che permettono un
vero confronto a 360° che si tinge di sfumature veramente impensabili altrove.
Il gruppo di genitori è l’istituzione che ridona significato al nostro fare
quotidiano ma è anche un corpo unico che si affida a un team educativo per
capire insieme come crescere i bambini e le bambine.
Si tratta di un equilibrio e un gioco di scambi che, in altre
circostanze, è difficilmente pensabile: se la realtà avviatasi è ricca di
spunti, fervente di iniziative e rispettosa delle reciproche differenze,
diventa una piccola comunità la cui vitalità coinvolge e invita alla
partecipazione.
Perché si deve avere timore di sperimentare ciò che unisce? Perché
non si può scommettere, per uscire da un periodo di crisi difficile, sullo
stare e lavorare insieme? Perché non si vuole più guardare al futuro partendo
dai primi passi che si muovono su questa terra, necessariamente accompagnati da qualcuno?
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