Di Alberto Alberani,
con la collaborazione di
Sonia Auzzani Coordinatrice Cooperativa Koiné
e Sara Chinnici Referente settore prima infanzia Cooperativa Koiné
Con l’approvazione della legge di riforma
dell’assistenza 328/2000, la finalità delle politiche sociali è identificata
con il ben-essere di tutti i cittadini, perseguito anche attraverso
l’attivazione dei destinatari stessi delle politiche, inseriti in processi di
partecipazione volti a promuovere il concetto di cittadinanza attiva. Anche il
terzo settore non è più solo erogatore di servizi, ma entra a pieno titolo
nelle attività di programmazione del sistema locale dei servizi, accanto agli
Enti locali.
Questo processo, ancora in fase di definizione, oggi si accompagna
alla scarsa capacità di rielaborare collettivamente le trasformazioni dovute
alla crisi economico-finanziaria e la tendenza delle persone a vivere al di
sopra delle possibilità che la propria condizione economica permette (CENSIS,
2011), allarga le fila di un ceto medio impoverito, portatore di vulnerabilità,
alimentate anche dalla mancanza di una rete di protezione sociale.
In questo quadro, i servizi alla prima infanzia
sono occasioni di crescita e di sperimentazione per i bambini ma, allo stesso
tempo, sono sempre più pensati come luoghi di incontro e di confronto per la
costruzione di nuovi legami tra adulti. Questi servizi sono una grande
opportunità per osservare e coinvolgere una fascia di cittadinanza sensibile,
portatrice di un’esperienza irripetibile: accogliere una persona nuova e
occuparsi della sua crescita. Questa condizione rende i neogenitori aperti al
nuovo, inteso come predisposizione al cambiamento sociale.
La promozione di processi di partecipazione nei
servizi alla prima infanzia stimola la costruzione di progettazioni innovative
all’interno dei servizi stessi e alimenta reti che si allargano sui territori
contribuendo alla coesione sociale. Ad esempio, l’autogestione dei servizi, da
parte dei genitori per organizzare occasioni di incontro tra famiglie o
l’organizzazione di nuove iniziative di mutuo aiuto reciproco (si veda ad
esempio il progetto Intrecci di
relazione, promosso da
Koiné Cooperativa Sociale Onlus, www.koinecoopsociale.it/interne.aspx?codice=110) può riattivare una rete di cittadinanza attiva
che ha ricadute positive, non solo per i servizi, ma anche sull’intera comunità
locale, contribuendo a prevenire e contrastare forme di emarginazione sociale.
Questi progetti per raggiungere questi risultati
richiedono un lavoro sinergico tra Amministrazioni pubbliche, terzo settore e
famiglie. Ci si interroga di conseguenza però sul come e se le innovazioni
contenute in questi progetti possano contribuire alla definizione di un Welfare locale attento e dialogante e sul ruolo giocato dagli attori
coinvolti.
Quali nuove relazioni e quali assunzioni di ruolo
caratterizzano il mondo della cooperazione sociale, del volontariato e l’Ente
pubblico?
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