Di Alberto
Alberani
La legge 107 e i
successivi decreti previsti negli articoli 180 e 181 prefigurano
sicuramente un tempo di importanti riforme per ciò che riguarda i
servizi educativi 0-3 e la scuola per l’infanzia.
Mentre
rifletteremo, discuteremo, troveremo accordi per innovare il sistema,
i bisogni delle bambine, dei bambini e delle loro famiglie
continueranno a modificarsi essendo essi connessi alle realtà
sociali ed economiche che non attendono gli accordi dei vari attori e
le svariate burocrazie. Tali bisogni troveranno risposte
diversificate che produrranno varie reazioni.
Mentre ci confrontavamo
sulla proposta di legge 1260, sono state offerte nuove risposte ai
bisogni delle famiglie, grazie alla diffusione della sharing economy
e alla facilità di circolazione delle informazioni introdotta dalle
nuove tecnologie, in particolare dagli smartphone.
Mi asterrò
dall’esprimere giudizi ma, sta di fatto, che dopo “Uber” e
“Blablacar” per la condivisione delle spese di viaggio, dopo
“Airbnb” e “Couchsurfing” per la ricerca di alloggi, e dopo
tante altre più o meno famose app, anche nell’ambito
socio-educativo sono comparse applicazioni che permettono il
reperimento di assistenti familiari (smettiamola di chiamarle
badanti!) e il reperimento di babysitter. Eccone alcune.
“Familydea” non è
propriamente una app ma un portale che ho ultimamente incrociato;
offre “servizi e soluzioni per la famiglia” così come il
servizio “Comete” e “Prontoserenità”. Si tratta di servizi
in gran parte proposti da cooperative sociali che si avvalgono di
personale qualificato assunto con regolare contratto di lavoro,
organizzato dalle loro tecnostrutture. Sul versante delle vere e
proprie app, una su tutte è “Le cicogne” il cui slogan cita:
“Trovare la tua babysitter non è mai stato così semplice!”,
che favorisce l’incontro tra domanda delle famiglie e prestazione
di servizio di babysitter registrate nel sito. Infine uno sguardo
all’Europa: in Francia e in Inghilterra troviamo “Kidsitter”
con profilo, calendario con le disponibilità orarie, competenze,
costo ecc. La rete “Kidsitter” sbarcherà presto anche in Italia.
La realtà delle app, dei
siti, delle piattaforme, dei social network è in veloce evoluzione e
probabilmente si sviluppa perché risponde con rapidità alle
richieste delle famiglie.
Ribadisco non è mia
intenzione esprimere giudizi sul fenomeno, ma lo riporto come realtà
esistente e consiglio alle persone più curiose di mettersi nei panni
di una famiglia e quindi di provare ad approfondire le modalità di
funzionamento.
Sicuramente è necessario
non abbassare lo sguardo evitando di guardare come la realtà si sta
rapidamente modificando, il più delle volte in modo spontaneo e
informale, al di là delle regole e delle norme che vincolano il
tradizionale funzionamento dei classici servizi educativi... Una
realtà che molte volte cambia le cose più velocemente di
quanto ci aspettiamo e che probabilmente potrebbe essere agita e
governata invece che subita.
Di fronte
alla grave crisi e al calo di iscrizioni che sta affliggendo i
servizi tradizionali non vorrei che la nostra concentrazione si
focalizzasse sul trovare il modo migliore di chiudere il sacco, senza
accorgerci che il sacco stesso si sta bucando in più parti e si sta
velocemente svuotando dei suoi preziosi semi…
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