giovedì 13 settembre 2012

Resistere: una parola che attraversa l’Europa

Segnaliamo l’appello pubblicato sulla rivista In-fan-cia che invita educatori, insegnanti, genitori a far sentire la loro voce contro i tagli adottati dal Governo Spagnolo. Una situazione non migliore della nostra in Italia. Anche noi abbiamo un appuntamento (promosso dal Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia) per far sentire la voce dei servizi educativi nella tradizionale ricorrenza del 2 dicembre.
Ricordiamo ci anche degli amici spagnoli: non siamo soli, da problemi comuni cercheremo di costruire alleanze anche trasnazionali. Appena avremo indicazioni precise sulle iniziative del 2 dicembre, le faremo circolare.

La ripresa

In queste pagine ci auguriamo che nel periodo della chiusura dei servizi abbiate goduto una buona e meritata vacanza.

Ora, come in ogni ciclo, affronteremo il ritorno a scuola, potrà essere nuova, quella degli anni passati o quella di sempre, ma il consueto ritorno a scuola sarà diverso, con nuove bambine e bambini, nuove famiglie e, forse con nuovi colleghi.

Sappiamo tutti che questa ripresa sarà diversa anche perché dovremo adeguarci ai cambiamenti che il governo (spagnolo) ha introdotto su questioni molto rilevanti. Sarà necessario organizzare l’anno con molta attenzione per poter continuare a offrire alle bambine e ai bambini tutto quello che si meritano. È indispensabile che la ripresa sia nello stesso tempo un grande sforzo verso i piccoli e un impegno di lotta per recuperare una situazione che non possiamo permettere sia un cedimento delle conquiste fatte in passato.

All’appello lanciato dalla rivista (In-fan-cia) nel numero di luglio-agosto per attivare un’azione comune il 17 novembre, alcune scuole e alcune educatrici hanno iniziato a rispondere con qualche proposta: c’è chi propone che tutti noi ci presentiamo al lavoro con un nastro simbolo di protesta silenziosa; altri hanno proposto di fare un’uscita con le bambine e i bambini per dare visibilità pubblica nel quartiere /nel paese¸ altri hanno proposto dei esporre dei lumi alle finestre della scuola; un altro gruppo ha suggerito di collocare una testimonianza, una installazione o un murale realizzato dai bambini nella piazza più vicina alla scuola.

Finora sono arrivate queste proposte, abbiamo ancora tempo per svilupparle o accordarci, se sarà possibile mettersi d’accordo per portarne avanti una. L’appello resta aperto.

Da adesso al 15 ottobre, le scuole e le educatrici che lo desiderano possono inviare le loro proposte alla pagina web dell’Associaciò de Mestres Rosa Sensat.

Sappiamo che le insegnanti impegnate con l’educazione della prima infanzia sono la maggioranza; perciò, la ripresa della scuola nell’annata che inizia ora richiede che, in aggiunta all’impegno personale, si assuma un impegno collettivo che travalichi le pareti della scuola, che, se è possibile, coinvolga la società con un grande grido silenzioso, ma che, contemporaneamente, dia voce all’indignazione.


(In-fan-cia settembre/ottobre 2012)

Nessun commento:

Posta un commento