mercoledì 18 dicembre 2013

A proposito di...
“La medicalizzazione della pedagogia”

Leggi l'articolo QUI

Antonella Panchetti, tutor Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, Università di Firenze e insegnante di scuola dell'infanzia presso I.C. di Vinci, Firenze

Nel commentare il bell'articolo (“Bambini”, dicembre 2013), esaustivo, ben scritto e documentato di Martina
Riccio, che condivido nelle argomentazioni che affronta, colgo l'occasione per soffermarmi sul “ cambiamento di rotta ” che anch'io rilevo, purtroppo, negli atteggiamenti e nei comportamenti degli insegnanti di scuola, che mostrano l'apertura di nuovi scenari quasi teatrali.

Quante volte le insegnanti di scuola dell'infanzia si incontrano con quelle di scuola primaria e si rendono conto che utilizzano le solite parole che rappresentano però significati diversi? Come è difficile comunicare quando si utilizza un vocabolario dove ciascuno intende secondo i propri schemi mentali già precostituiti!

È innegabile che la verticalizzazione degli Istituti Comprensivi modifica il senso e il significato di tanti termini che si usano nella scuola dell'infanzia ed “è necessario interrogarsi sulla responsabilità sociale della scuola che sempre più rinuncia al proprio ruolo di promozione dell'equità di accesso alle risorse per trasformarsi in un sistema di produzione di abilità e capacità che siano “di successo” nel mercato del lavoro”. 

martedì 17 dicembre 2013

Malaguzzi. 10 editoriali 10.
Il terzo: "I cento linguaggi della scienza"

Il terzo editoriale di Malaguzzi: "Si può tifare (come nello sport) per un cervello più libero e democratico"

Giusto una citazione: "Tifo per un cervello che non sia immobilizzato da determinismi genetici, che abbia margini di opzioni, che possa negoziare i suoi vincoli con quelli dell’ambiente: che si sottragga alle istruzioni genetiche di Popper, alle concezioni di una base biologica per le sette intelligenze specializzate di Gardner o a quelle di Mounoud che alludono alle strutture conoscitive tutte già preformate."

il resto qui.

E buona lettura

mercoledì 11 dicembre 2013

A proposito di...
Il viaggio

Bambini, novembre 2013

QUI puoi leggere l'articolo

Antonella Panchetti, tutor Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, Università di Firenze e insegnante di scuola dell'infanzia presso I.C. di Vinci, Firenze.

Viaggiare nella scuola dell'infanzia….“ Quanto più incerte sono le carte della rotta tanto più sarebbe indispensabile avere una bussola sicura” ; oggi navigare nelle acque dell'Istituzione scolastica significa sperimentare l'incertezza della rotta

L'incertezza più eclatante deriva dal continuo mutare delle Indicazioni Nazionali che di fatto impediscono di attuare una riforma della scuola che sia tale. Le continue sollecitazioni di una nuova didattica, come anche le specifiche indicazioni che provengono dal corpo docente, vengono per lo più ignorate in quanto, i Dirigenti Scolastici preferiscono “riadattare” di anno in anno, dando incarico a poche persone, il POF: gli ultimi “ venti di riforma ” sfiorano appena le insegnanti e le loro proposte innovative nei processi di insegnamento-apprendimento.

lunedì 9 dicembre 2013

"Documentare le esperienze. Percorsi tra realtà e fantasia". Una recensione.

Come mettersi davanti al bambino che interroga l'adulto sul rapporto tra realtà e fantasia? In generale, quale posizione tenere davanti al bambino che chiede all'adulto spiegazioni o più semplicemente di accompagnarlo nella scoperta del mondo?

lunedì 2 dicembre 2013

"Nani"... fotografi

Mi è piaciuto  E SEGNALO   l’articolo di Bambini/ ottobre 2013 "Lo sguardo libero" di G.  Stellon, all’interno dell’approfondimento di “Bambini e Nuove tecnologie”, su una esperienza di uso della macchina digitale al Nido .

lunedì 25 novembre 2013

Malaguzzi. 10 editoriali 10.
Il secondo: servizi a domanda individuale.

Continuiamo con la pubblicazione degli editoriali di Loris Malaguzzi.

Trovate qui il secondo. Si tratta di un approfondimento sul tema dell'accesso ai servizi all'infanzia, tra bisogni universali e trasversali, e 'domanda individuale' delle famiglie.

Qui trovate il primo. Si parlava di servizi all'infanzia come produttori di cultura e ricerca.

giovedì 21 novembre 2013

A proposito di...
“ I maschi mi piacciono perché…”


Bambini, ottobre 2013

Antonella Panchetti, tutor Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, Università degli Studi di Firenze, e insegnante di Scuola dell'Infanzia presso I.C. di Vinci, Firenze. 

Anche la scorsa settimana un ragazzo si è suicidato per la sua presunta omosessualità. È l'ennesimo di una lunga serie. In questi giorni mi sono interrogata su quali strumenti può avere la scuola per rispondere a questo disagio.
Se le persone esprimono il loro orientamento sessuale attraverso dei comportamenti verbali e non verbali; l'identità di genere invece indica il sentimento di appartenenza di una persona ad un sesso piuttosto che ad un altro. Si tratta della percezione che ognuno ha di sé come uomo e come donna.

lunedì 18 novembre 2013

Malaguzzi. 10 editoriali 10.

Vi proponiamo, come filo rosso che contrassegnerà questo anno, la pubblicazione, in ogni numero della rivista Bambini, la lettura di un editoriale di Loris Malaguzzi, a vent'anni dalla sua scomparsa.

Dieci editoriali scelti, senza una logica cronologica, fra gli oltre cento da lui scritti, guidati dall'attualità delle tematiche proposte. 

martedì 12 novembre 2013

Scuole dell'infanzia e insegnamento della religione cattolica. Una riflessione sul senso.

Nell'articolo pubblicato ieri abbiamo analizzato la questione normativa relativa all'insegnamento della religione cattolica nelle scuole dell’infanzia. Oggi intendiamo invece approfondire alcuni aspetti più legati al senso e al come questa cosa può essere portata avanti. 

lunedì 11 novembre 2013

Scuole dell'infanzia e insegnamento della religione cattolica. A che punto siamo?

Nelle scorse settimane è arrivata una ‘richiesta di aiuto’ alla pagina Facebook della Rivista Bambini. Il tema è quello dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole dell’infanzia, ed una maestra chiedeva alcuni chiarimenti riguardo la normativa, gli obblighi, le modalità di gestione della cosa.
Questo articolo nasce dall'esigenza di approfondire questo tema, e per farlo siamo partiti da materiali di diversa provenienza: documentazione di servizi e di amministrazioni pubbliche, lavori di formazione, interventi in seminari e giornate di studio.

giovedì 7 novembre 2013

Cosa è un flashmob?

Flash mob (dall'inglese flash, lampo, inteso come evento rapido, improvviso, e mob, folla) è un termine coniato nel 2003 per indicare un assembramento improvviso di un gruppo di persone in uno spazio pubblico, che si dissolve nel giro di poco tempo, con la finalità comune di mettere in pratica un'azione insolita. Il raduno viene generalmente organizzato via internet (posta elettronica, reti sociali) o telefonia cellulare. Le regole dell'azione possono essere illustrate ai partecipanti pochi minuti prima che questa abbia luogo o possono essere diffuse con un anticipo tale da consentire ai partecipanti di prepararsi adeguatamente.
In Europa, il primo evento del genere si svolse in Italia, a Roma, nel luglio 2003. Eventi simili si erano già verificati a New York, San Francisco e Tokyo

Se vi va di approfondire, qui trovate notizie e link.

Perché ne parliamo qui?

Perché quest'anno il gruppo Nazionale Nidi e Infanzia sta proponendo una iniziativa di sensibilizzazione sull'urgenza di una innovazione normativa sui temi dell'infanzia. Le leggi nazionali che regolano il sistema risalgono al 1971 per i nidi (legge 1044/71), e al 1968 per le scuole dell'infanzia. 

La proposta è di organizzare iniziative DOMENICA 1 DICEMBRE, alle 10:44, in una delle piazze della vostra città. L'idea è quella di 'scuotere' dal basso, di farsi vedere, di sollecitare il territorio, le amministrazioni, le famiglie con una modalità creativa e divertente. Da qui la richiesta di organizzare un gesto, un segno, una idea che richiami l'attenzione sui temi che più ci stanno a cuore.

Vi preghiamo di documentare quello che inventerete e di trasmetterci fotografie, scritti, video, per tenere traccia e memoria di quanto organizzato. 

Qui trovate una locandina che spiega l'iniziativa, e qui le "istruzioni pratiche" per l'organizzazione dell'evento.

mercoledì 23 ottobre 2013

A proposito di...
La lepre che corre e innova

Commento all'articolo “ La lepre che corre e innova…” di Enzo Catarsi
Bambini settembre 2013

Dott.ssa Susi Panchetti
Studentessa UNIFI Scienze della Formazione
Corso L.M. Dirigenza scolastica e pedagogia clinica
 
Il bambino, che in ambito giuridico nel corso del Novecento è passato da “oggetto di tutela” a “soggetto di diritto”, è oggi definito “cittadino in crescita” titolare di diritti sociali e civili, tra cui quello all'educazione e all'istruzione. Parallelamente a questo, ha progredito anche il processo evolutivo del nido, che si è visto modificare radicalmente le finalità, insieme con la titolarità del soggetto attuatore. Infatti l'evoluzione della legislazione italiana in tema di asili nido ha progressivamente assegnato al servizio sia funzione educativa che formativa, aggiunte a quella basica di custodia del bambino. 

A proposito di...
La lepre che corre e innova

Commento all'articolo “ La lepre che corre e innova…” di Enzo Catarsi
Bambini settembre 2013


Antonella Panchetti, tutor Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, Università di Firenze e insegnante di scuola dell'infanzia presso I.C. di Vinci, Firenze.

L'ultimo articolo inviato dal prof. Enzo Catarsi alla rivista “ Bambini ” non può rimanere in disparte, passare inosservato a chi come noi presta servizio da anni nella scuola dell'infanzia. Solamente la sua immagine, la sua foto ci fa provare il dolore per l'improvvisa scomparsa. La lettura di quest'articolo è incalzante, come quando si legge il testamento di una persona cara e attraverso quell' excursu s storico che ci ha proposto non posso esimermi dal fare almeno due riflessioni.

lunedì 14 ottobre 2013

Il protagonismo dei bambini.L’educazione al rischio.

A cura del Coordinamento pedagogico di Torino. Testo redatto  da: Giusi Marrella, Maria Antonietta Nunnari, Luciana Pellizzoni, Claudia Regio, Vincenzo Simone e Maria Grazia Tiozza. Per contattare gli autori: cit.educ@comune.torino.it. Pubblicato sulla rivista bambini del Marzo 2013. Qui il link diretto per l'articolo completo.

“Dovremmo insegnare ai bambini a danzare sulla fune, a dormire di notte da soli sotto un  cielo stellato, a condurre una barca in mare aperto. Dovremmo insegnare  loro ad  immaginare  castelli in cielo, oltre che case sulla  terra, a non sentirsi a casa se non  nella  vita  stessa ed a cercare la sicurezza dentro  se stessi”
(H.H. Dreiske)
  
La riflessione  sui processi di trasformazione che caratterizzano il nostro tempo, proposta in questi mesi di collaborazione con “Bambini” quale chiave di lettura delle progettualità dei servizi per l’infanzia torinesi, sollecita ulteriori questioni. 

venerdì 4 ottobre 2013

Arriva l'autunno. Cosa ci perdiamo se non usciamo all'aperto? Una esperienza 'forte', dalla Danimarca. Parte 3

La terza e ultima parte dell'articolo dal dossier 2011 dedicato alla Danimarca. Vi ricordiamo che l'intero documento è reperibile qui.


Hillerød: la casa nel bosco. In Danimarca: l’interazione tra i bambini e la vita all'aperto.

a cura di Barbara Bernardi, Valeria Dellabiancia*,  e Silvia Guidarini** del Gruppo di Coordinamento Pedagogico di Rimini * Comune  di Riccione, ** Cooperativa  “Acquarello”,  Forlì (FC)

  
La scelta  di una visita di studio in Danimarca matura tra i componenti  del Gruppo di Coordinamento  Pedagogico  di Rimini in seguito alle conoscenze personali di alcuni di noi e, soprattutto, in ragione a quanto è riportato in riviste come “Bambini in Europa” o nei documenti europei sull'esperienza dei servizi per l’infanzia in quel Paese. 

giovedì 3 ottobre 2013

Arriva l'autunno. Cosa ci perdiamo se non usciamo all'aperto? Una esperienza 'forte', dalla Danimarca. Parte 2

La seconda parte dell'articolo dal dossier 2011 dedicato alla Danimarca. Vi ricordiamo che l'intero documento è reperibile qui.

Frederiksberg: una città che nella sua organizzazione urbanistica tiene conto anche dei bambini.


A cura di Silvia Battista (Educatrice presso il nido integrato “Valle Fiorita”, Marcellise, San Martino B.A. (Vr), Mara Montresor (Coordinatrice presso la scuola “Mater Amabilis”, Pacengo (Vr), Erna Olivieri (Coordinatrice presso la scuola dell’infanzia e nido integrato “S. Pancra- zio”, Caprino Veronese (Vr) e Valeria Pezzi (Educatrice presso il nido comunale “La Filastrocca”, Verona)

la scuola vista dall'esterno

Fine agosto 2010. Siamo insegnanti e coordinatori che, dopo aver condiviso un’esperienza di formazione di specializzazione universitaria per Coordinatori Psicopedagogici della prima infanzia presso  la IUSVE di Venezia, hanno deciso di rimanere in permanente dialogo con altri operatori di servizi 0-6. 

mercoledì 2 ottobre 2013

Arriva l'autunno. Cosa ci perdiamo se non usciamo all'aperto? Una esperienza 'forte', dalla Danimarca

In questi giorni sulla pagina Facebook della Rivista Bambini stiamo pubblicando diversi materiali e spunti di riflessione su ciò che si fa, si può fare e si dovrebbe fare nei nostri servizi con l'arrivo dell'autunno. Ragioniamo su quanto sia irrinunciabile il rapporto con la natura, con gli spazi aperti. Qui vi riproponiamo un estratto dal Dossier pubblicato dalla rivista nel dicembre 2011 sul tema del viaggio e della conoscenza di esperienze 'altre'. In specifico, questa che vi riportiamo riguarda un servizio danese che, e potrete capire il perché leggendo, ha molto colpito le educatrici che lo hanno potuto visitare. Se vi va di approfondire il resto della pubblicazione, la trovate qui. Nei prossimi 2 giorni, altri due estratti dal dossier.

Aarhus: varcare i confini
Libertà e autonomia nelle prassi educative danesi.
 A cura di Luigina Marone
Responsabile Servizi della prima Infanzia, Comune di Treviglio
  “Cultura  è  ciò che  rimane quando ciò che  è  stato appreso è stato  dimenticato”
Burrhus Frederic Skinner


La Provincia di Bergamo/Settore Politiche Sociali ha organizzato un viaggio studio nella città di Aarhus e dintorni, nel periodo dal 23 al 27 marzo 2009, finalizzato a conoscere le politiche educative e i servizi per l'infanzia della Danimarca.

venerdì 20 settembre 2013

Educazione e/è politica. Verso il XIX convegno nazionale del Gruppo Nidi e Infanzia








AGGIORNAMENTO IMPORTANTE: LA SCADENZA PER L'INVIO DELLE SEGNALAZIONI E' STATA SPOSTATA AL 15 OTTOBRE 2013

In occasione del prossimo convegno nazionale dei servizi educativi per l'infanzia che si terrà a Reggio Emilia nei giorni 21-23 febbraio 2014, il Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia e il Centro Internazionale Loris Malaguzzi, in collaborazione con i Coordinamenti pedagogici provinciali dell'Emilia-Romagna e con la rivista "Bambini" intendono valorizzare, nelle Commissioni di lavoro, esperienze e ricerche in ambito educativo 0-6 anni.
Il tema principale del convegno sarà il rapporto tra educazione e politica come specificato nel paragrafo “Le tesi del convegno”.
I servizi che ritengono di avere sperimentato esperienze significative sono invitati a presentare le loro proposte.

lunedì 16 settembre 2013

Nessuno è straniero a scuola



Troppi stranieri, ritiriamo i nostri figli!7 italiani hanno ritirato i propri figli dalla prima classe elementare di Corti, frazione di Costa Volpino (Bergamo).
In quella prima rimarranno 14 alunni: tanti rumeni, un gruppo di marocchini, bosniaci, croati, albanesi. Perché?
Perché a Corti le case, spesso vecchie e senza manutenzione, costano meno e vengono perciò affittate ai tanti immigrati che lavorano nei campi e nelle fabbriche di Dalmine.

lunedì 9 settembre 2013

Il modello di scuola primaria scozzese: uno spunto da esportare contro la dispersione scolastica?


di Rita Ferrarese

Ho avuto l'opportunità di visitare una scuola primaria in Scozia , nella zona di Glasgow e non avrei mai pensato di uscire da li con la sensazione di aver trovato una chiave di volta.
E' stato come vedere per la prima volta il bambino e le sue capacità da un punto di vista altro dove l'interesse dell'educazione non si focalizzava sull'acquisizione di contenuti del singolo , e sulle competenze ad essi connesse bensì sulla forza del lavoro d'equipe,del gruppo come “motore di processi conoscitivi”.
Mi sembra interessante evidenziare i punti di differenzazione dal nostro modello tradizionale italiano della lezione frontale. Uso il termine “tradizionale” perché sono consapevole che anche in Italia si adottano sistemi sperimentali di lezione, ma essi sono spesso legati a progetti circoscritti, ad esperienze pilota o a peculiari strategie di lavoro di alcuni insegnanti o plessi, piuttosto che essere una linea metodologica condivisa a livello nazionale.

martedì 16 luglio 2013

Il valore della contaminazione nel dirimere le complessità, una risorsa fondamentale per l'Istituzione


Non avrei mai pensato di andarmene dal nido, avevo iniziato a lavorarci a settembre del 1975, col il primo scaglione di "assistenti asilo nido", assunte come ci chiamavamo allora, per aprire i suoi primi 13 “asili nido” che nascevano grazie alla legge 1044. Nel 2001, dopo ventisei anni ricchi di confronti vissuti in tre nidi di zone assai diverse del territorio cittadino, una volta espletato il concorso per diventare coordinatore educativo della scuola dell'infanzia , decisi di rimettermi alla prova e di fare il salto. Non conoscevo il contesto in cui sarei approdata, le sue strutture, neppure quella in cui scelsi di andare a lavorare; l'unica costante per me era il bambino, solo un po' più grande.
Finalmente questo ruolo, tra mille resistenze, era nato anche a Roma, riconosciuto e connotato, seppure in maniera debole. Sono passati ben dodici anni da allora e l'Istituzione sta ancora ragionando su quali siano le molteplici implicazioni e competenze richieste dalla prassi a questa figura, mentre la stessa preme incurante e ci obbliga a dare risposte esaurienti, costringendoci spesso a cercarle autonomamente, con dispendio di tempi, risorse, energie personali. Come per esempio sulla gestione dei gruppi, che l'Istituzione dà come competenza assolutamente scontata nel ruolo. Come sempre nel lavoro femminile e in tutte le attività legate all'educativo purtroppo, continuiamo a soggiacere a sottovalutazioni, con l'amara consapevolezza che a conoscere le complessità, sono per lo più gli addetti ai lavori.

lunedì 15 luglio 2013

Giù al Nord



“L'Italia è lunga”è sempre stata una espressione con la quale noi del Nord intendevamo dire che al Sud le cose andavano diversamente dal ricco Nord e perciò certi obiettivi che pensavamo di aver raggiunto in realtà avevano ancora tanta strada da fare per affermarsi al Sud.
Recentemente sempre più mi sembra che valutazioni di questo genere si possano fare ma questa volta rivolte al Nord.

giovedì 27 giugno 2013

Essere e avere



La mamma di Jona, mentre erano richiusi al campo di concentramento, gli diceva sempre: ”Qualunque cosa succeda tu devi sempre guardare in alto, devi guardare il cielo”. Mi sono tornate in mente tali parole in questi giorni in cui si discute l’acquisto di 90 cacciabombardieri F35. Quelle della mamma erano un invito alla fiducia in un futuro migliore del presente. Quelle di oggi invece prospettano un futuro non migliore del presente. 

martedì 25 giugno 2013

La democrazia ha un costo, non ha un prezzo

da Bambini, giugno 2013


Lo spunto per questa riflessione nasce dal referendum che si è tenuto a Bologna il 26 maggio scorso. Non ci interessa né la percentuale di partecipazione né il risultato della consultazione. Precisiamo anche che non condividiamo l'iniziativa: non perché siamo schierati da una o dall'altra parte, ma perché riteniamo che l'applicazione dell'art. 33 della Costituzione oggi in Italia, non possa utilmente essere affrontato nella contrapposizione tra due posizioni radicali che portano probabilmente entrambe a risultati sbagliati. Fatte queste premesse, riteniamo importante affrontare l'argomento come stimolo a riflessioni e iniziative più articolate.

lunedì 24 giugno 2013

A proposito di...
Noi siamo concentrati nel mondo


bambini, aprile 2013, pp. 6-12


L'articolo “Noi siamo concentrati sul mondo”, pubblicato su BAMBINI nel numero di aprile 2013, è interessante per una molteplicità di ragioni.

La prima cosa che si nota è che è un testo scritto a più mani, è stato redatto da sette autori ed è a cura del Coordinamento Pedagogico del comune di Torino. Si tratta, infatti, di una rassegna sintetica di alcune attività svolte in alcune scuole dell'infanzia (un'attività con gli elastici, gli sforzi di un gruppo per realizzare una scala mobile, l'esperienza dell'utilizzo del computer nella scuola dell'infanzia, ecc) e appare evidente che dietro gli esempi presentati in modo semplice c'è un lungo e accurato lavoro.

In merito vorrei accennare a tre aspetti.

giovedì 30 maggio 2013

A proposito di...
Mamma, tutti hanno un tablet tranne me!


Editoriale, bambini maggio 2013


Allarme rosso! Videoschermi e prima infanzia

di Daniele Novara

Anche in Italia si sta sempre più diffondendo la produzione di applicazioni per videoschermi (tablet o smartphone; ma anche videogiochi di ogni genere e natura, alcuni definiti “educativi”) progettate apposta per bambini e bambine della fascia 0-6 anni.
Applicazioni sempre più raffinate per bambini sempre più piccoli. Accompagnate, a raffica, da dichiarazioni di presunti esperti di giochi infantili a sostegno di questo davvero discutibile e nuovo “assalto all'infanzia”.

Giù le mani dalla scuola 3-6

Franco Frabboni dedica un lungo editoriale su “Infanzia” n. 2, marzo aprile 2013, a una disanima della situazione dei bambini e delle bambine nella società contemporanea.

Sviluppa alcune considerazioni specificamente mirate sui servizi per l’infanzia.

Riprendiamo il paragrafo dedicato alla Scuola 3-6, che condividiamo pienamente e su cui invitiamo a intervenire con valutazioni e suggestioni.

In queste settimane i quotidiani nazionali hanno alzato al cielo un grido d'allarme: la nostra gloriosa scuola dell'infanzia veste a lutto. Piange il suo smantellamento sotto i colpi di piccone del primo decennio del secolo: meno risorse agli enti locali, meno edilizia, meno posti-bimbo, meno insegnanti, meno ausiliarie.

mercoledì 15 maggio 2013

Mamma, tutti hanno un tablet tranne me!

Editoriale, bambini maggio 2013


"Fino a non molto tempo fa, c’era solo la tv, che in teoria poteva rimanere confinata nella stanza dei genitori o chiusa in un armadio. Oggi ci sono gli smartphone e gli iPad, che fanno parte della vita quotidiana delle famiglie. Per gli adulti i passatempi dell’infanzia hanno subito un’allarmante trasformazione in pochissimo tempo. Ma un bambino che oggi ha quattro anni non sa com’era il mondo prima: per lui è sempre stato possibile fare tante cose con un solo dito, e trovare centinaia di giochi in un piccolo oggetto tascabile”.
I bambini che oggi entrano e frequentano nidi e scuole dell’infanzia portano esperienze, domande, comportamenti, competenze che si dispiegano nel quotidiano ed esigono reazioni e risposte immediate.

mercoledì 8 maggio 2013

Che cosa succede a nostro figlio se ci separiamo?

È una domanda che ho ricevuto più di una volta e la risposta non è semplice. Verrebbe da dire: possono succedere tante cose e non accadono a tutti le stesse cose.
La separazione di una coppia rappresenta sempre un evento traumatico. È traumatico per gli adulti e lo è anche per i bambini.
Che cosa fare, nella pratica?
Ci limitiamo qui ad alcuni suggerimenti operativi.

lunedì 22 aprile 2013

A proposito di...
La maestra

Quali i compiti dell'educatrice e dell'insegnante? Le indicazioni di Maria Montessori
di Battista Quinto Borghi
Bambini marzo 2013

UN TUFFO….NEL FUTURO!

di Antonella Panchetti e di Francesca Macii e delle studentesse di Scienze della Formazione Primaria di Firenze

Lasciandoci alle spalle quel cancellino in via Livio Toti, sono tante le sensazioni che abbiamo provato, ci siamo dette “che fortuna per questi bimbi”, che hanno le maestre, le quali oltre a svolgere un lavoro, portano avanti un progetto in cui credono e che condividono, e come è più facile arrivare quando sappiamo dove andare!
I bambini in questa scuola imparano ad “essere” e non solo a “sapere”.
Inoltre abbiamo riflettuto sul fatto che l'ambiente che stavamo visitando, rispecchia quello descritto nelle “Nuove Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo” di settembre 2012, nelle quali è scritto che l'ambiente deve essere accogliente, curato, caldo…ma in realtà raramente questo succede nelle “nostre scuole”.

giovedì 4 aprile 2013

A proposito di...
"Maestra, ma Sara ha due mamme?"



intervista a Alessandra Gigli a cura di Ferruccio Cremaschi - Bambini marzo 2013

LE DOMANDE DEI BAMBINI NELL’INCONTRO TRA ADULTI


di Anastasia De Vita

L’intervista ad Alessandra Gigli conduce ad interessanti considerazioni in merito alla delicata relazione tra quanti abitano i servizi educativi per l’infanzia. I rapporti che educatori e genitori sviluppano negli anni di frequenza del servizio, mostrano tutta la loro fragilità quando a dover essere condivisi sono argomenti che fino ad oggi non sempre hanno trovato posto nelle cure e nelle proposte che gli adulti rivolgono quotidianamente ai bambini. Cosa succede quando la curiosità di questi ultimi è rivolta a comprendere le molteplici dinamiche sociali e familiari a cui partecipano o che condividono ogni giorno negli scambi con gli altri bambini, al nido e alla scuola dell’infanzia?

mercoledì 27 marzo 2013

Sorpresa

Mi ritengo fortunato perché ho potuto accompagnare a visitare le scuole modenesi Sama e Karim, due maestri del Burkina Faso, che collaborano attivamente con la onlus Bambini nel Deserto.
Ovviamente abbiamo iniziato da un asilo nido e dalle scuole per l'infanzia comunali. Sono molto orgoglioso di aver mostrato loro le scuole più belle del mondo. Quelle meravigliose sezioni organizzate con gli angoli: della biblioteca, della cucina, dei travestimenti costituiscono un ricco ambiente d'apprendimento, in cui i bambini vengono esposti alla parola scritta in modo mirato e programmato. Ma la risorsa più preziosa che abbiamo incontrato sono le maestre, talmente capaci di ascoltare quello che dicono i bambini, da capire anche quello che non dicono, ma pensano. Le maestre provocano i bambini con richieste "difficili" che li mettono alla prova. "Fate sette con una mano!" ha detto la maestra alla suddivisione dei posti a tavola. Un bimbo ha detto:"E' difficile!", ma un altro ha aggiunto :"E' impossibile!". Una risposta che da sola vale un percorso scolastico. Le maestre riescono a valorizzare i saperi che i bambini già possiedono, proponendo loro nuovi mondi di conoscenza. I bambini accettano la sfida perché sono esploratori nati, con loro bisogna puntare in alto: al futuro! Sono piccoli ma cresceranno: Luca farà il medico, Vanessa l'avvocato e tanti faranno il cittadino, che non è un mestiere da poco. Le maestre trovano le parole, poche ma puntuali e stimolanti, ad altezza di bambino e perciò efficaci, perché non basta sapere occorre saper insegnare. In realtà Sama e Karim hanno incontrato le maestre più brave del mondo!

Le belle scuole, intese come edifici, sono ancora un miraggio per i bambini del Burkina, ma le maestre brave sono più a portata di mano perché gli insegnanti si stanno impegnando seriamente in rigorosi momenti di formazione e di confronto, a cui abbiamo dato il nostro contributo anche noi insegnanti modenesi.
Una alleanza pedagogica italo-burkinabè per il successo formativo dei bambini, di tutti i bambini.

Arturo Ghinelli  

martedì 19 marzo 2013

Ho fatto un sogno

Italiani senza cittadinanza

Il Rapporto del MIUR e del ISMU sugli alunni con cittadinanza non italiana nell'a.s.2011/2012 ci informa che i nati in Italia sono 334.284 e rappresentano il 44,2% sul totale;cinque anni fa erano meno di 200mila, il 34,7%, perciò nel quinquennio si è avuto un aumento di 10 punti in percentuale. Nelle scuole per l'infanzia i bambini stranieri nati in Italia sono l'80,4%, più di 8 su 10, ma in alcune regioni la percentuale è ancora più alta e supera l'87% in Veneto e l'85% nelle Marche, sfiora l'84% in Lombardia e l'83% in Emilia Romagna.

venerdì 8 marzo 2013

Maggi, la campagna del bambolotto – bebè è una strumentalizzazione inaccettabile

Istituto degli Innocenti - Firenze
comunicato stampa, 1 marzo 2013


L'Istituto degli Innocenti a fianco del Garante per l'infanzia della Toscana contro il cartellone comparso a Grosseto che incita alla scelta veg.

«Crediamo non siano più tollerabili strumentalizzazioni del corpo e dell'immagine dei bambini come quella comparsa nella campagna realizzata da alcune associazioni vegane e comparsa a Grosseto» Alessandra Maggi, presidente dell'Istituto degli Innocenti, esprime la propria contrarietà alla recente campagna choc che dovrebbe promuovere la dieta vegana. Si tratta di un'affissione che sfrutta la foto di un bambolotto, con sembianze di un neonato, fatto a pezzi e incartato come cibo da banco. Lo slogan accanto recita: "Chi mangi oggi?"

Lavagne

Ho tanta nostalgia di poter rivedere all’interno delle aule delle scuole  le lavagne con il gesso. Quelle lavagne antiche, con il sapore di cultura e di conoscenza, erano bellissime. Il contrasto dello sfondo nero con le scritte bianche, faceva pensare istantaneamente a un paesaggio in bianco e nero, poi invece, quando il maestro o un compagno di classe leggeva le parole scritte, quel paesaggio diventava improvvisamente a colori. Con i gessi colorati, alcuni compagni di classe, rendevano la lavagna una tela sulla quale si delineavano i tratti indelebili di una scuola semplice e mai complicata. In molti casi, la classe “iniziava da lontano”, usciti di casa percorrevamo un tratto di strada insieme, preparandoci informalmente ai riti  della scuola formale.

giovedì 14 febbraio 2013

Che cosa chiederebbero ai candidati, i bambini...?


... se solo fossero ascoltati?


So che esiste il Garante per l'infanzia, ma non ho ancora capito cosa faccia e perciò ritengo che sia molto difficile che possa farsi portavoce delle esigenze di questa categoria di persone che non hanno diritto di voto e perciò sono particolarmente snobbati da quelli che vogliono essere eletti.

Mi provo a fare delle ipotesi.....

giovedì 10 gennaio 2013

I vizi della rivoluzione digitale a scuola

I nuovi profeti della informatizzazione integrale stanno conducendo da tempo e con forze sempre più agguerrite la loro campagna di conquista della scuola. Come dargli torto? Posto che un giorno ciò possa avvenire, si tratta di un territorio che può fruttare dividendi enormi per chi si dovesse accaparrare la commessa di LIM e tablet su scala nazionale…
Per carità, lungi da me l’idea di voler maleficare questi strumenti straordinari: si tratta di giocattoli assai affascinanti e che hanno indubbiamente il merito di svecchiare procedure didattiche logore e di introdurre il medium visivo in un ambiente che ne è rimasto fin troppo digiuno.
La questione è più radicale però. I nuovi teoreti della digitalizzazione scolastica ammantano le loro proposte con una retorica ben nota, in ambito educativo, che fa riferimento alla didattica della ricerca, al learning by doing, all’apprendimento cooperativo (cfr. Ferri – Moriggi, su Agenda digitale, dicembre 2012). Tutte bellissime cose, anche se un po’ datate per la verità, la ricerca in classe si faceva già negli anni ’60, seppure certo con strumentazioni meno sofisticate… e per quanto riguarda il learning by doing, è uno degli slogan più declamati e però poi scarsamente realizzati, nella sua intima complessità, dell’intera storia del pensiero pedagogico.

Inidicazioni per il curricolo e scuola dell'infanzia


Il Coordinamento per le Politiche dell’Infanzia e della sua Scuola, formato dai rappresentanti di settore delle associazioni professionali, AIMC, ANDIS, CIDI, FNISM, MCE e delle organizzazioni sindacali CISL Scuola, FLC-CGIL, SNALS Confsal e UIL Scuola esprime condivisione per l’itinerario tratteggiato dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, che delinea uno sviluppo verticale, coerente e coordinato del percorso di istruzione, capace di ricomprendere, a pieno titolo, il ruolo e il contributo della scuola dell’infanzia, che si rivolge, come richiamato nel testo “a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all'educazione e alla cura...".