venerdì 20 settembre 2013

Educazione e/è politica. Verso il XIX convegno nazionale del Gruppo Nidi e Infanzia








AGGIORNAMENTO IMPORTANTE: LA SCADENZA PER L'INVIO DELLE SEGNALAZIONI E' STATA SPOSTATA AL 15 OTTOBRE 2013

In occasione del prossimo convegno nazionale dei servizi educativi per l'infanzia che si terrà a Reggio Emilia nei giorni 21-23 febbraio 2014, il Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia e il Centro Internazionale Loris Malaguzzi, in collaborazione con i Coordinamenti pedagogici provinciali dell'Emilia-Romagna e con la rivista "Bambini" intendono valorizzare, nelle Commissioni di lavoro, esperienze e ricerche in ambito educativo 0-6 anni.
Il tema principale del convegno sarà il rapporto tra educazione e politica come specificato nel paragrafo “Le tesi del convegno”.
I servizi che ritengono di avere sperimentato esperienze significative sono invitati a presentare le loro proposte.

lunedì 16 settembre 2013

Nessuno è straniero a scuola



Troppi stranieri, ritiriamo i nostri figli!7 italiani hanno ritirato i propri figli dalla prima classe elementare di Corti, frazione di Costa Volpino (Bergamo).
In quella prima rimarranno 14 alunni: tanti rumeni, un gruppo di marocchini, bosniaci, croati, albanesi. Perché?
Perché a Corti le case, spesso vecchie e senza manutenzione, costano meno e vengono perciò affittate ai tanti immigrati che lavorano nei campi e nelle fabbriche di Dalmine.

lunedì 9 settembre 2013

Il modello di scuola primaria scozzese: uno spunto da esportare contro la dispersione scolastica?


di Rita Ferrarese

Ho avuto l'opportunità di visitare una scuola primaria in Scozia , nella zona di Glasgow e non avrei mai pensato di uscire da li con la sensazione di aver trovato una chiave di volta.
E' stato come vedere per la prima volta il bambino e le sue capacità da un punto di vista altro dove l'interesse dell'educazione non si focalizzava sull'acquisizione di contenuti del singolo , e sulle competenze ad essi connesse bensì sulla forza del lavoro d'equipe,del gruppo come “motore di processi conoscitivi”.
Mi sembra interessante evidenziare i punti di differenzazione dal nostro modello tradizionale italiano della lezione frontale. Uso il termine “tradizionale” perché sono consapevole che anche in Italia si adottano sistemi sperimentali di lezione, ma essi sono spesso legati a progetti circoscritti, ad esperienze pilota o a peculiari strategie di lavoro di alcuni insegnanti o plessi, piuttosto che essere una linea metodologica condivisa a livello nazionale.