giovedì 28 giugno 2012

Scuola dell'infanzia, un gioiello svalutato?

20 scuole della provincia di Brescia pongono degli interrogativi

La delibera della Giunta Regionale relativa al calendario scolastico e formativo 2012/13 e seguenti, che ha collocato al 5 settembre l’inizio delle attività educative della scuola dell’infanzia ed al 12 settembre quello degli altri ordini scolastici, ha dato modo a noi insegnanti della scuola dell’infanzia di formulare alcune riflessioni, che abbiamo condiviso con i colleghi degli altri ordini del nostro istituto.
Abbiamo anzitutto riletto alcuni documenti ministeriali, che definiscono il ruolo della scuola dell’infanzia:
- dai Nuovi Orientamenti del 1991: “la legge 444/68 ha consentito, sullo sfondo di un articolato pluralismo culturale ed istituzionale, una più definita consapevolezza delle funzioni della scuola materna, che si configura ormai come primo grado del sistema scolastico; l’ulteriore sviluppo di questa scuola si profila, pertanto, come generalizzazione di un servizio educativo di elevata qualità, impegnato a diffondersi senza squilibri e diseguaglianze sul territorio nazionale, espressione di una progettualità politica e pedagogica consapevole delle sfide provenienti dalle nuove dinamiche della cultura e della società e in grado di tradurre nei fatti la convinzione che l’infanzia rappresenta una fase ineludibilmente preziosa dell’educazione dell’uomo e del cittadino”;
- dalle Indicazioni per il curricolo del 2007: “la scuola dell’infanzia è la risposta al diritto all’educazione dei bambini dai 3 ai 6 anni d’età, è un sistema pubblico integrato in evoluzione, che rispetta le scelte educative delle famiglie e realizza il senso nazionale e universale del diritto all’istruzione. Nelle sue diverse espressioni, ha prodotto sperimentazioni, ricerche e contributi che costituiscono un patrimonio pedagogico riconosciuto in Europa e nel Mondo”.

lunedì 25 giugno 2012

E’ NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI QUALITA’ IL BUON CITTADINO DEL FUTURO

Documento a cura del Coordinamento Nazionale per le Politiche dell’Infanzia e della sua Scuola * sulla identità della scuola dell’infanzia

Il Coordinamento Nazionale  per  le Politiche dell’Infanzia e della sua Scuola intende intervenire nel  dibattito che sembra riprendere piede, da qualche mese, sulla sostenibilità educativa e sociale della scuola dell’infanzia di durata triennale, nell’ambito di una  eventuale  revisione complessiva del corso di studi  volta a correggere l’anomalia tutta italiana  della sua conclusione a diciannove  anni, invece che a diciotto, come nella maggioranza dei Paesi Europei.  

Se non viene attivata una riflessione complessiva sul carattere sistemico del percorso scolastico, dei suoi snodi e degli elementi sia di continuità che di discontinuità in rapporto alle fasi dello sviluppo intellettivo psicologico e relazionale dei soggetti in formazione, si mette in discussione l’unitarietà di un percorso formativo  sottraendogli un anno.

Questo danneggerebbe  a nostro avviso,  in modo irreparabile la scuola dell’infanzia  e lo sviluppo complessivo di ciascun individuo,  con conseguenze ben più gravi  di quelle che si vorrebbe combattere, e  per diverse ragioni.

martedì 19 giugno 2012

Terremoto… come aiutare e come rendersi utili

Il terremoto in Emilia sembra non avere fine.
Dopo i due terremoti dei giorni passati, si vive sempre nell’emergenza.
Il quadro dei danni inizia a profilarsi nelle sue drammatiche caratteristiche: limitandoci al solo settore dei servizi per l’infanzia si contano già molti Asili Nido e Scuole dell’Infanzia inagibili. Oltre agli interventi radicali si preannuncia uno stillicidio di lavori per restauro e rimessa a norma.
Ma ben più grave del disastro materiale è lo sconvolgimento e il trauma che ha colpito e continua a tormentare bambini, ragazzi, adolescenti, famiglie, operatori.
Le persone che vivono sotto le tende, che lavorano nei campi con i bambini, che attivano i centri estivi sono i colleghi e gli amici che abbiamo incontrato nei nostri percorsi, con cui abbiamo discusso, lavorato, sorriso in tanti incontri. Ricordiamo anche come in tempi recentssimi li abbiamo avuti tra noi al Convegno nazionale di Montecatini.
È necessario un grande sforzo di partecipazione: gli emiliani non debbono sentirsi soli di fronte al disastro, ma devono poter contare sulla solidarietà, la prossimità e l’affetto di tutti i colleghi e di tutti gli italiani che hanno a cuore i problemi dell’infanzia.
Noi ci siamo!

mercoledì 13 giugno 2012

BOLOGNA, CAMBIANO LE REGOLE: CONTRIBUTI PIU' BASSI E POSSONO AZZERARSI

(DIRE - Notiziario minori) Roma, 12 giu. - Bologna, la giunta Merola rinnova le convenzioni con le materne paritarie, ma cambia le regole per tutto il resto del mandato amministrativo: il contributo a sezione passa da 12.000 a 10.000 euro ma il sistema prevede premi e sanzioni che possono portare anche all'azzeramento dell'aiuto da parte del Comune. Ad esempio, nel caso di rette troppo alte; ma verrà 'valutata' anche l'inclusione di bambini stranieri, disabili e anticipatari. La giunta non fissa per ora un finanziamento complessivo per le scuole private (lo scorso anno la quota stanziata è stata di un milione e 50.000 euro), ma modifica i requisiti necessari per ottenere il finanziamento da parte delle singole scuole. Ad esempio, "il contributo fisso di riduce in ragione della retta di frequenza alla scuola.

IN ASILI DI BORGOMANERO NON C'È POSTO PER IMMIGRATI, PRIMA GLI ITALIANI

SONO 40 I BAMBINI RIMASTI FUORI DALLE TRE MATERNE DEL CENTRO STORICO.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 12 giu. - Nelle tre scuole materne del centro storico di Borgomanero, in provincia di Novara, non c’è posto per una quarantina di bambini. E sono tutti stranieri. Il Consiglio di circolo ha infatti deciso di dare la precedenza agli alunni con cittadinanza italiana. Per gli altri, l'unica alternativa è quella di frequentare le scuole materne sparse nelle diverse frazioni del Comune. "Sono troppo lontane, non tutti possono accompagnare i figli in auto e finiscono per rinunciarvi" sottolinea Mbacke Khady, presidente dell'associazione Donne per l'integrazione, che sta sostenendo la battaglia delle famiglie i cui figli sono esclusi.
Una ventina di genitori, tra loro anche alcuni italiani, hanno scritto al Dirigente scolastico, Teresa Valsesia, per contestare la decisione di lasciare fuori dalla porta i bambini non italiani: è infatti in contrasto con gli articoli 2, 3 e 34 della Costituzione e con il dpr 394 del 1999 articolo 45 in cui prevede che "i minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all'istruzione... nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani".

martedì 12 giugno 2012

Rabbia e dolore quando l’implicazione etica esplode: “Adesso basta, il bambino non si tocca!”

I Servizi Educativi e Scolastici per la fascia 0-6 anni possono essere luoghi di vita gioiosi e ricchi di importanti acquisizioni per tutti coloro che ne vivono, con ruoli diversi e con differenti gradi di consapevolezza, spazi e relazioni. A volte, però, questi microsistemi possono contenere elementi di grande sofferenza, a causa di chi pur all’interno di un ruolo istituzionale operativo, fosse carente dei prerequisiti necessari per svolgere con adeguatezza i compiti assegnati, non essendo previsti al momento dell’assunzione altri controlli che un semplice certificato di sana e robusta costituzione, insufficiente per impedire a persone con disturbi di tipo psicologico di accedere al sistema. Il legislatore, cosa gravissima, non ha pensato neppure ad istituire, in una fase successiva e ad ingresso già avvenuto, figure competenti a sollevare queste persone dal delicato incarico d’Istituto.

lunedì 4 giugno 2012

FANNO SCUOLA

Mentre disoccupati si avvelenano con il gas, operai si impiccano, pensionati si sparano e piccoli imprenditori si lanciano dalla finestra; mentre i lavoratori dei ceti più bassi muoiono come mosche della mancanza di rispetto per la loro umanità (che tale è la noncuranza in materia di sicurezza sul lavoro); mentre donne di tutte le età e le condizioni sociali crepano soffocate, battute, infilzate, fucilate per mano di uomini che almeno una volta hanno detto di amarle, è arrivato il terremoto a rendere tangibile l’avvicinarsi dell’apocalisse.
Anche prima dell’arrivo delle scosse, c’è stata una parola che ha cominciato a sollevarsi dalla catastrofe, questa parola è scuola.