venerdì 8 gennaio 2016

Esperienze in corso - Dicembre 2015. LE APP CAMBIERANNO I SERVIZI?

Di Alberto Alberani


La legge 107 e i successivi decreti previsti negli articoli 180 e 181 prefigurano sicuramente un tempo di importanti riforme per ciò che riguarda i servizi educativi 0-3 e la scuola per l’infanzia. 


Mentre rifletteremo, discuteremo, troveremo accordi per innovare il sistema, i bisogni delle bambine, dei bambini e delle loro famiglie continueranno a modificarsi essendo essi connessi alle realtà sociali ed economiche che non attendono gli accordi dei vari attori e le svariate burocrazie. Tali bisogni troveranno risposte diversificate che produrranno varie reazioni.
Mentre ci confrontavamo sulla proposta di legge 1260, sono state offerte nuove risposte ai bisogni delle famiglie, grazie alla diffusione della sharing economy e alla facilità di circolazione delle informazioni introdotta dalle nuove tecnologie, in particolare dagli smartphone.
Mi asterrò dall’esprimere giudizi ma, sta di fatto, che dopo “Uber” e “Blablacar” per la condivisione delle spese di viaggio, dopo “Airbnb” e “Couchsurfing” per la ricerca di alloggi, e dopo tante altre più o meno famose app, anche nell’ambito socio-educativo sono comparse applicazioni che permettono il reperimento di assistenti familiari (smettiamola di chiamarle badanti!) e il reperimento di babysitter. Eccone alcune.
“Familydea” non è propriamente una app ma un portale che ho ultimamente incrociato; offre “servizi e soluzioni per la famiglia” così come il servizio “Comete” e “Prontoserenità”. Si tratta di servizi in gran parte proposti da cooperative sociali che si avvalgono di personale qualificato assunto con regolare contratto di lavoro, organizzato dalle loro tecnostrutture. Sul versante delle vere e proprie app, una su tutte è “Le cicogne” il cui slogan cita: “Trovare la tua babysitter non è mai stato così semplice!”, che favorisce l’incontro tra domanda delle famiglie e prestazione di servizio di babysitter registrate nel sito. Infine uno sguardo all’Europa: in Francia e in Inghilterra troviamo “Kidsitter” con profilo, calendario con le disponibilità orarie, competenze, costo ecc. La rete “Kidsitter” sbarcherà presto anche in Italia.
La realtà delle app, dei siti, delle piattaforme, dei social network è in veloce evoluzione e probabilmente si sviluppa perché risponde con rapidità alle richieste delle famiglie.
Ribadisco non è mia intenzione esprimere giudizi sul fenomeno, ma lo riporto come realtà esistente e consiglio alle persone più curiose di mettersi nei panni di una famiglia e quindi di provare ad approfondire le modalità di funzionamento.
Sicuramente è necessario non abbassare lo sguardo evitando di guardare come la realtà si sta rapidamente modificando, il più delle volte in modo spontaneo e informale, al di là delle regole e delle norme che vincolano il tradizionale funzionamento dei classici servizi educativi... Una real­tà che molte volte cambia le cose più velocemente di quanto ci aspettiamo e che probabilmente potrebbe essere agita e governata invece che subita.

Di fronte alla grave crisi e al calo di iscrizioni che sta affliggendo i servizi tradizionali non vorrei che la nostra concentrazione si focalizzasse sul trovare il modo migliore di chiudere il sacco, senza accorgerci che il sacco stesso si sta bucando in più parti e si sta velocemente svuotando dei suoi preziosi semi…

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